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Allergie alle polveri: la visita allergologica.... di Maria Teresa Carrozzo

Essendo impercettibili, non ci rendiamo conto della misura nella quale essi ci circondano e per eliminarli non bastano le accurate pulizie quotidiane; è per questo motivo che spesso scatenano reazioni allergiche in chi è predisposto.

Le allergie sono reazioni del nostro sistema immunitario all’attacco di agenti esterni o interni, giudicati dalle nostre difese come “nocivi” e nel caso della polvere, altro non sono che gli escrementi e le parti in decomposizione degli acari.
I sintomi di questo genere di allergia, possono comparire contemporaneamente oppure in diverse fasi; i sintomi di intensità variabile, possono essere causati da infiammazione delle vie nasali,come:

  • rinite(ostruzione nasale, starnuti , naso che cola);
  • congiuntivite (lacrimazione, prurito, gonfiore e irritazione agli occhi);
  • Prurito al naso, al palato o alla gola;

oppure sintomi associati ad asma e difficoltà respiratorie:

  • Oppressione toracica;
  •  Respirazione sibilante (fischio udito in fase di espirazione);
  •  Tosse secca;
  • Disturbi del sonno a causa della mancanza di respiro, tosse o dispnea e stato di affaticamento perenne.

Abbiamo inoltre sintomi meno frequenti quali:

  • Eczema atopico, arrossamento, eruzioni cutanee, arrossamento cutaneo;
  • fastidio alla luce;
  • stati ansiosi e senso di malessere generale, debolezza;

Bisogna fare attenzione perchè un’elevata umidità e una scarsa ventilazione negli ambienti in cui si vive e si dorme, oltre che alle alte temperature e all’inquinamento dell’aria possono peggiorare i sintomi.
Molto spesso questo genere di allergia agli acari viene confusa, dati i sintomi, con un comune raffreddore, ma i suoi sintomi durano di più e si inaspriscono in certe situazioni. Il rischio di sviluppare asma, invece è direttamente proporzionale alla carica allergenica degli acari nell’ambiente; un’esposizione ripetuta anche se a concentrazioni minime di allergeni, sembra rappresentare un fattore capace di alimentare l’iperattività bronchiale della persona asmatica.

La certezza che si tratti di una reazione allergica può essere ottenuta solo con un’adeguata visita da un medico specialista allergologo che indicherà quali test cutanei ed esami del sangue siano necessari.
Attacchi allergici sono più probabili in primavera, quando si comincia a far arieggiare di più la casa, il clima diventa più secco e molta più polvere si solleva dentro gli ambienti domestici. Per questo il sistema preventivo migliore è costituito dai vaccini anti acaro, da somministrarsi ogni anno per assicurarsi la “copertura” adeguata.

La visita allergologica viene richiesta dal medico di base quando il paziente presenta sintomi particolari, con lo scopo di diagnosticare il tipo di allergia e stabilire la relativa terapia. La visita può essere svolta anche per monitorare l’evoluzione di un’allergia già diagnosticata in precedenza; l’esame obiettivo può essere generale o limitato agli organi interessati, come la cute o l’apparato respiratorio. Se la visita è stata prenotata per alterazioni cutanee che al momento non sono presenti, può essere utile portare in visione fotografie per definire in modo più preciso il tipo di lesione; si può, così, identificare l’allergene responsabile e impostare il trattamento più indicato.

La prevenzione consiste in evitare il contatto con l’allergene e se questo non è possibile, viene consigliata una terapia sintomatica con farmaci antiallergici, generalmente ben tollerati e in grado di alleviare i sintomi.

@maria teresa carrozzo

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