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Osteoporosi: diagnosi e prevenzione Di Maria Teresa Carrozzo

 

I fattori che possono comportare questa condizione, di generale indebolimento delle ossa, sono diversi, in quanto la robustezza e la struttura dello scheletro sono comportate dal metabolismo osseo, in cui entrano in gioco diversi apparati dell’organismo umano. Vanno quindi a influire su essa diversi fattori nutrizionali, metabolici e patologici. 

L’osteoporosi colpisce generalmente in età matura, dopo i 40 anni, e ne sono particolarmente a rischio le donne dopo la menopausa. A seconda delle cause che la comportano viene generalmente distinta in:

  • primaria, post meno-pausale o senile
  • secondaria, legata a diverse patologie 

La menopausa, provoca un calo degli estrogeni che hanno un ruolo importante nelmetabolismo osseo, e dopo questo periodo indebolimento osseo si verifica con grande facilità andando a colpire in particolare le vertebre

L’osteoporosi senile si verifica nel 6% della popolazione italiana, colpendo sia uomini che donne in età avanzata, colpendo diverse zone dell’organismo come le anche, il bacino, le vertebre, ma anche le ossa del polso e dell’omero

L’osteoporosi secondaria è invece  provocata da altre patologia che vanno influire sul metabolismo osseo. Malattie endocrine ( come disfunzioni della tiroide), neoplasie, malattie gastro-intestinali ( celiachia o morbo di crohn) e anche dall’assunzione cronica di alcuni farmaci ( ormoni tiroidei,  cortisonici, antiepilettici).

Spesso si è afflitti da questa patologia senza accorgersene, anche perché viene generalmente confusa con l’artrosi, molto frequente negli anziani. Quindi per poter diagnosticare con esattezza questa  patologia, è necessario eseguire determinati  esami e procedure.

In primis è importante ricostruire la storia clinica del paziente e della sua famiglia, ricercando in essa fattori di rischio e predisposizione alla fratture. Si procederà poi con una ricerca delle causa dell’osteoporosi secondaria.

La prevenzione dell’osteoporosi, soprattutto se sappiamo di essere soggetti a rischio, diventa importante. Praticare attività fisica regolarmente, avere una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura fin dall’adolescenza, limitare l’assunzione di sale, smettere di fumare, esporsi al sole (per incentivare la produzione di vitamina D) possono andare a contrastare efficacemente la comparsa di tale patologia.

@maria teresa carrozzo

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