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Pressione alta: possibili cause e prevenzione................ di Maria Teresa Carrozzo

La pressione sanguigna aumenta con l’età, subisce variazioni durante la giornata, durante uno sforzo o un’emozione, è importante perciò definire un limite affinché si possa con facilità distinguere tra normale e patologico, in quanto se trattiamo una malattia patologica dobbiamo stare molto attenti e prendercene cura subito non sottovalutandola, poiché se dovesse persistere e avanzare potrebbe causare coronaropatie, insufficienza cardiaca, danni alle arterie,ostruzione o rottura di un vaso sanguigno cerebrale, aneurisma, colpi apoplettici, insufficienza renale, sindrome metabolica, disturbi cognitivi ed altre gravi patologie. La pressione alta può presentarsi in due forme diverse. L’ Ipertensione primaria (essenziale) per la quale in una percentuale variabile tra il 90 e il 95% dei casi di ipertensione tra gli adulti non è possibile identificare nessuna causa. Questo tipo di pressione alta tende a svilupparsi gradualmente nell’arco di diversi anni. L’Ipertensione secondaria è invece causata da una patologia sottostante. Questo tipo di pressione alta, tende a comparire all’improvviso e causa un incremento della pressione maggiore rispetto all’ipertensione primaria. Diverse patologie e diversi farmaci possono provocare l’ipertensione secondaria; ad esempio, problemi renali, tumori delle ghiandole surrenali, malformazioni cardiache congenite, alcuni farmaci come la pillola anticoncezionale, le medicine contro il raffreddore, i decongestionanti, gli analgesici da banco e infine stupefacenti quali cocaina e anfetamine.

I fattori di rischio per l’ipertensione sono svariati e in alcuni casi non è possibile prevenirli, come per l’età e i precedenti famigliari, altri, invece, possono essere tenuti sotto controllo e evitati con uno stile di vita più sano, siamo parlando infatti di sovrappeso, obesità, sedentarietà, fumo, eccesso di sale, insufficienza di potassio e vitamina D nella nostra dieta, abuso di alcool o in conclusione il troppo stress. A meno che si avvertano i sintomi di un’ipertensione eccessiva, probabilmente non è necessario recarsi apposta dal medico per farsi controllare la pressione. Probabilmente questa sarà misurata durante una visita di routine. Se avete più di vent’anni chiedete al medico di misurarvi la pressione almeno ogni due anni, anche se con molta probabilità il medico vi consiglierà di farvi controllare con maggior frequenza se vi sono già state diagnosticate l’ipertensioni, dimagrire e fare esercizio fisico, insieme alle modifiche della dieta, spesso sono sufficienti per scongiurare questi rischi. Tra le modifiche della dieta ricordiamo la minore assunzione di sale e di grassi. Mangiare meno grassi aiuta non solo a dimagrire e ad abbassare la pressione, ma anche a prevenire gli infarti e i colpi apoplettici non collegati all’ipertensione. Gli esercizi aerobici sono efficaci per ridurre la pressione e anche per dimagrire. Aiutando inoltre la capacità cardiaca e diminuiscono la probabilità di infarto. Camminare, andare in bicicletta e nuotare sono tutti esempi di esercizi aerobici. Se una dieta sana e l’esercizio fisico non sono sufficienti per diminuire la pressione, il medico potrebbe prescrivervi farmaci appositi: alcuni di essi potrebbero avere effetti collaterali, se ne avvertite non fatevi scoraggiare e non interrompete la terapia di vostra iniziativa, ma chiedete consiglio al medico. I farmaci antiipertensivi di solito vanno assunti per molto tempo, in alcuni casi anche per tutta la vita. I controlli regolari dal medico sono essenziali per capire se il farmaco è efficace o meno.

Il medico o lo specialista possono capire se i farmaci e le dosi che state assumendo contro l’ipertensione sono adeguati: probabilmente dovrete adeguare nel tempo i farmaci per arrivare alla combinazione e alle dosi ottimali, talvolta anche da una stagione all’altra (le temperature fredde tendono a far aumentare la pressione).
L’esame più indicato per riconoscere e controllare l’ipertensione è una visita cardiologica, che nel modello standard prevede innanzi tutto l’anamnesi del paziente(quindi una raccolta per ricostruire la storia clinica del paziente), poi l’esame obiettivo (l’analisi delle caratteristiche fisiche e semiotiche dell’individuo), si procede con l’elettrocardiogramma o ECG che consiste nella riproduzione grafica dell’attività elettrica del cuore durante il suo funzionamento, registrata dalla superficie del corpo, si continua con l’analisi di eventuali altri esami strumentali o laboristci, e si passa all’elaborazione di conclusioni diagnostiche.

@maria teresa carrozzo

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