L’anoressia è una malattia che, anche se colpisce principalmente le donne con un rapporto di 9 a 1 rispetto agli uomini, vede in aumento il numero di maschi colpiti soprattutto durante la fase adolescenziale o preadolescenziale . Dati più recenti suggeriscono che questo rapporto sia arrivato almeno a 4:1. Essa rappresenta la conseguenza dell’interazione di diversi fattori/condizioni: biologici, genetici, traumatici, socio-culturali, personali (come mancanza di autostima, perfezionismo, impotenza, sensazione di inutilità, percezione dell’ideale di magrezza etc.) o psichici (come ansia o depressione). La prevalenza media della malattia nelle donne tra i 12-22 anni, in Italia, si attesta intorno allo 0,9%.
L’anoressia è più di un semplice problema con il cibo: si tratta, infatti, di un rapporto patologico con il proprio corpo, la propria identità e la propria sessualità . Chi ne è affetto è ossessionato dall’idea di prendere peso e diventare grasso. Pertanto, oltre ad evitare cibi ingrassanti, ricorrerà ad un esercizio fisico esagerato, a purghe, diuretici, farmaci anoressizzanti e ad auto procurarsi il vomito.
A lungo termine, l’anoressia può portare ad alterazioni ormonali, problemi di fertilità, alterazioni cardiologiche, osteoporosi, anemia, squilibrio elettrolitico e depressione. Per evitare tali conseguenze occorre un intervento multidisciplinare integrato. L’assistenza deve mirare sia agli aspetti nutrizionali, ma anche a quelli psichiatrici, psicologici, fisici e socio-ambientali. Inoltre, gli interventi sanitari vanno attuati considerando l’età ed i bisogni individuali di chi ne è affetto .
ni che corrono dalla mattina alla sera fra lavoro, famiglia, impegni, sport amici e …. avventure di ogni genere.
attività.
Ma cos’è il testosterone? Quanto ne dobbiamo avere nel sangue? Quali effetti provoca se ne abbiamo meno del necessario? Quali sono i sintomi che devono metterci in allarme? E che fare se scopriamo di averne poco? Le risposte sono tutte qui.



Per la prevenzione del cancro gli esami di controllo periodici sono importanti, ma anche un corretto stile di vita contribuisce a ridurre drasticamente il rischio di ammalarsi. In particolare si calcola che adottare sane abitudini possa evitare la comparsa di un cancro su tre.


Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 48.000 nuovi casi: il 